Il bosco di larice: uno scenario da valutare attentamente.
Il bosco di larice potrebbe favorire il distacco di valanghe di fondo. Infatti la lettiera formata dagli aghi caduti, depositata sul terreno, può far diminuire l’attrito tra manto di neve e suolo.
Inoltre il bosco di larice con i rami spogli favorisce la creazione di vaste aree con un manto nevoso uniforme sia pere quantità che per tipologia di neve.
Il bosco di larice è uno scenario che deve essere valutato attentamente.
Il larice si differenzia dalle altre conifere sempre verdi poiché, in autunno, perde le proprie foglie aghiformi “aghi”.
Questo albero, in inverno, si presenta spoglio, senza aghi e senza chioma: questa tipicità, unica tra le conifere, genera notevoli implicazioni sulla stabilità del manto nevoso che si viene a generare.
A differenza delle conifere come gli abeti, il larice, non “ripara” il pendio variando lo strato di neve caduta al suolo. L’assenza di una fitta chioma e quindi di una protezione, favorisce la creazione di vaste aree in cui lo strato di neve è simile, omogeneo e non differenziato.
Questa omogeneità, tipica anche dei terreni privi di vegetazione, incrementa il rischio di distacco di valanghe.
Inoltre la lettiera al suolo, formata prevalente dagli aghi caduti, favorisce eventuali distacchi di fondo che sono più frequenti durante i forti innalzamenti di temperatura, su pendii uniformi e con inclinazioni superiori ai 30 gradi.